Il meglio dell’artigianato italiano regione per regione

Ogni regione in Italia ha le sue tradizioni e le sue tipicità.

Le ripercorriamo da nord a sud alla scoperta dei mestieri storici che più le caratterizzano (clicca sul nome della regione per conoscere tutti i nostri artigiani di quella zona).

VALLE D’AOSTA

Tipiche di questa regione montana, puntellata da ampie distese boschive, sono tutte le lavorazioni che riguardano il legno: oggetti o accessori della tradizione, come i tipici zoccoli, la grolla e la sua “derivata”, ovvero la coppa dell’amicizia, ma anche piatti, cucchiai, rastrelli, forme per il burro, giocattoli e telai. La tessitura, infatti, in particole quella a base di fibre di canapa, è un’altra antica tradizione, così come la lavorazione della pietra ollare, una roccia tenera, di colore grigio-verde, diffusa soprattutto in bassa Valle d’Aosta, con cui vengono realizzate sculture e oggetti decorativi, ma anche stufe, mortai, pestelli, pentole.

PIEMONTE

Per quanto riguarda i metalli, nella Val Maira, un territorio ricco di miniere, la lavorazione del ferro è una delle attività più importanti, mentre nel Canavese è ancora oggi rinomata la lavorazione del rame e in Val Germanasca quella del marmo grazie alle cave che si trovano a Maiera. Non mancano poi botteghe storiche del legno, del restauro e del vetro (magnifici ad esempio i maestosi lampadari di Palazzo Reale a Torino), ma anche gioielli, ricami e arazzi. Conosciuti in tutto il mondo sono poi i cappelli Borsalino di Alessandria, mentre la provincia di Cuneo è famosa per la produzione di strumenti musicali come organi e arpe, Quarta per gli strumenti a fiato in metallo e in legno e Leinì per le fisarmoniche.

LOMBARDIA

L’arte tessile è senza dubbio una delle attività artigianali lombarde tra le più rinomate anche a livello internazionale, in particolare per la lavorazione della seta, di cui è certamente portante la città di Como. Da qui la sua vocazione al mondo della sartoria, in particolare a Milano, dove spiccano anche maestri orafi e argentieri, fonderie artistiche, vetrerie artistiche e, naturalmente, laboratorio di design tra i più prestigiosi in Italia. C’è poi l’antichissima tradizione della liuteria di Cremona, come quella della la carta di Toscolano Maderno e delle eleganti pipe di Cantù, conosciuta anche per la sua produzione di mobili artigianali.

TRENTINO ALTO ADIGE

Tornando in montagna, il legno torna ad essere il primo dei protagonisti e con lui tutto il mondo della scultura intersiata, ma anche quello degli utensili domestici, i mobili, presepi e i giocattoli, come le sorridenti bambole della Val Gardena. In queste zone si lavorano molto il ferro battuto e il rame, ma è ancora reperibile e utilizzata la pietra ollare, anche se qui le stufe più caratteristiche sono quelle in maiolica. Vengono ancora oggi realizzati i merletti a tombolo e il loden, ovvero la lana di pecora.

Crediti obbligatori: Italia su misura, ph. Dario Garofalo

VENETO

Qui le prime menzioni d’obbligo sono il vetro di Murano, i merletti di Burano, le maschere e i costumi, gli orafi , con i loro Moretti, e i magnifici tessuti veneziani. Ma anche le porcellane di Bassano del Grappa, le legatorie e gli specchi veneziani, la lavorazione della pelle tipica di Vicenza, l’arte decorativa e del restauro di Padova e i vimini lavorati nella provincia di Belluno.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Anche in Friuli Venezia Giulia naturalmente non manca l’artigianato di pietra, ferro battuto e legno, con cui ad esempio vengono realizzate le dalminis, tipiche calzature friuliane. Forse però non tutti conoscono Spilimbergo, in provincia di Pordenone, nota come la città del mosaico. Senza dimenticare la tradizione tessile testimoniata anche dagli splendidi costumi tipici della Carnia realizzati in velluto e cotone e dalle scarpet, pantofole di tela e ricamate solitamente con decori floreali.

LIGURIA

Tra le tante produzioni tipiche dell’artigianato ligure famose da secoli sono il damasco di Lorsica e il velluto di Zoagli, entrambe in provincia di Genova, oltre alla lavorazione del macramè. Anche la lavorazione del vetro e la decorazione delle vetrate artistiche è collegata fin dal Medioevo alla località di Altare, in provincia di Savona, così come anche la produzione di ceramica e maiolica, in particolare ad Albissola, mentre la realizzazione di calzature e accessori in pelle rappresenta la classicità e l’eleganza dello stile genovese. Essenziali e di incredibile fattura sono infine le sedie di Chiavari.

EMILIA ROMAGNA

La ceramica di Faenza e i mosaici, naturalmente di stampo bizantino, di Ravenna sono tra i fiori all’occhiello dell’Emilia Romagna. Antica anche la lavorazione della pelle a Modena, dove si trovano anche botteghe orafe di grande spessore. Molto forte anche la tradizione del ferro battuto e quella della stampa a mano dei tessuti di tela a ruggine di ferro tipica del territorio della provincia di Forlì.

TOSCANA

La terracotta dell’Impruneta, la ceramica di Montelupo, il vetro della vicina Empoli, il marmo di Carrara, l’alabastro di Volterra, il coloratissimo panno casentino e la carta marmorizzata fiorentina sono solo alcune delle più antiche tradizioni toscane. Guardando ancora al capoluogo, molti altri sono i mestieri artigianali che qui hanno lunga storia: la lavorazione della pelle e con essa la creazione di scarpe su misura, l’arte di creare finissimi gioielli (per avere conferma basti fare una visita all’immancabile Ponte Vecchio), ma anche oggetti in argento, la lavorazione del bronzo, l’arte della seta e in generale del tessuto, le raffinate sartorie, il commesso fiorentino, la scagliola e i mosaici, i famosi cappelli in paglia e le cornici dorate, senza contare che proprio da qui partì colei che ha dato inizio all’arte profumiera così come la intendiamo oggi, ovvero Caterina de’ Medici, che portò con sé il suo maestro profumiere quando andò in Francia per sposare il re Enrico II di Valois.

MARCHE

Grandi maestri calzolai arrivano da Civitanova Marche e Montegranaro, mentre la lavorazione del cuoio e della pelle è tipica della zona di Tolentino. Ascoli Piceno è rinomata per la ceramica, mentre le terrecotte sono tipiche di Fratterosa. Il ferro battuto è lavorato in particolare a Treia e Cagli e il rame. Non possiamo poi certo dimenticare la carta di Fabriano. Ma anche la lavorazione di merletti e tessuti realizzati a tombolo o a fuselli, i cappelli di Montappone e Massa Fermana e le fisarmoniche di Castelfidardo.

UMBRIA

Di antichissima tradizione sono le ceramiche di Deruta e Orvieto, come anche la lavorazione del legno, poi vocata in particolare alla produzione di mobili e infissi, attività principale di Città di Castello. Non mancano botteghe specializzate nel restauro, nell’intarsio, nell’intaglio e nella produzione di strumenti musicali di liuteria: arpe, liuti, vielle, sinphonie ad Assisi e mastri organari a Foligno. Infine, già nel Trecento grande era la fama delle tovaglie perugine e dei forgiatori di Montone.

LAZIO

L’arte orafa, con un raffinato influsso bizantino, ha avuto a Roma grande splendore fin dall’antichità. Sartoria e calzature su misura sono altri vanti della Capitale. Uscendo da Roma, a Civita Castellana, Tivoli e Bomarzo, si incontrano i maestri del rame sbalzato, le sedie impagliate sono ancora lavorate artigianalmente a Cori, vicino a Latina, mentre a Subiaco si lavorano a mano tutt’oggi i tessuti e ad Arpino si producono le terrecotte e le statuine del presepe. I ricami di Palestrina sono così pregiati da essere conosciuti in tutto il mondo, insieme alle ceramiche della zona etrusca di Viterbo.

ABRUZZO

Castelli è uno dei principali poli creativi della ceramica in Italia. L’oreficeria è un’altra tradizione importante, il cui apice fu tra il XIII e il XVI secolo quando diventò nota in particolare per la realizzazione di oggetti liturgici. Tipica anche la produzione di strumenti musicali agresti come  zampogne e cornamuse.

MOLISE

Tra i prodotti artigianali del Molise più caratteristici c’è la lavorazione del bronzo e la produzione di campane tipica di Agnone, oggi perlopiù legata al nome della Pontificia Fonderia Marinelli. Restando in tema metalli, altrettanto antica è la tradizione della coltelleria di Frosolone. Senza dimenticare i pizzi lavorati a tombolo e i raffinatissimi merletti di Isernia.

CAMPANIA

Quello della Campania potrebbe essere un altro capitolo molto lungo. Regione ricca di tradizioni ed eccellenze dell’artigianato, su tutte vanno citate: la sartoria e i presepi napoletani, le porcellane e le ceramiche di Capodimonte, la lavorazione della carta di Amalfi, i maestri d’ascia ischiani e l’arte di creare magnifici gioielli in corallo tipica di Torre del Greco.

PUGLIA

Partiamo da Lecce, dove da non perdere sono le bellissime creazioni nella candida e sinuosa pietra leccese, insieme alle colorate sculture e maschere in cartapesta. Ci sono poi le famose ceramiche di Grottaglie, con il suo pumo, tipico portafortuna, e il cucco, ovvero una brocca usata per versare l’acqua, e la tradizione dei cesti in vimini.

BASILICATA

Fin dall’epoca antica pre-romana, grazie alla presenza di folte foreste e boschi, era già diffusa la lavorazione del legno. Tantissimi gli oggetti o i mobili realizzati nel corso della storia intagliando il legno, come dimostrano i cori lignei nelle chiese, porte, sgabelli, ma anche oggetti di uso quotidiano come cucchiai, mestoli, ciotole per il latte, barili e fiasche. Tra le tante curiosità ci sono anche i timbri in legno che un tempo servivano per contrassegnare le proprie pagnotte di pane dato che esse venivano cotte nel forno comune. Una delle tante tradizioni diffuse nella bellissima Matera, dove non poteva certo mancare l’arte della lavorazione della pietra con cui è stato realizzato il suo incredibile centro storico, il tufo, una roccia arenaria molto simile visivamente alla pietra leccese. Altrettanto tipici i presepi in terracotta e gli oggetti in cartapesta, i tappeti annodati di Avigliano e i tappeti kilim di Savoia, mentre a Spinoso, Francavilla in Sinni e Abriola si producono le caratteristiche sedie impagliate.

CALABRIA

Anche in Calabria vive ancora la tradizione delle sedie impagliate a mano, insieme e quelle delle brocche e giare in terracotta, e delle caratteristiche pipe artigianali realizzate con legno di noce e con la pianta detta ciocco, diventate veri e proprio oggetti da collezione in tutto il mondo. Una delle arti più antiche è poi quella della tessitura con la produzione di arazzi, sete, damaschi, merletti a tombolo e ricami di ogni tipo. A Serra San Bruno è molto diffusa la lavorazione del ferro battuto e del rame, mentre Crotone è una delle città più note per la lavorazione dell’argento e dell’oro. Celebri anche le chitarre battenti, tra i cui principali centri di costruzione c’è Bisignano.

SICILIA

La Sicilia è una delle regioni italiane con una maggiore varietà di produzione artigianale tipica. Famosissime sono le ceramiche di Caltagirone, come anche i maestri del corallo di Trapani, mentre nelle zone vicino all’Etna, in particolare a Giarre, è diffusa ancora oggi la lavorazione della pietra lavica. Vanno poi citati i pupi, le tradizionali marionette diffuse in particolare a Palermo e Catania a partire dalla metà dell’Ottocento. Parlando di tessuti, tipica è la frazzata di Erice, tecnica con la quale ancora oggi si realizzano tappeti dai colori vivaci tessuti a mano e decorati con stoffe di recupero, mentre lo sfilato è un tipo di ricamo siciliano caratteristico delle località di Castiglione, Sortino e Vittoria.

SARDEGNA

Anche la Sardegna non è certo da meno. Ma se vogliamo fare una top ten dei prodotti tipici da non perdere, sicuramente vanno inclusi: i coltelli di Pattada, i tappeti di Aggius, ma anche di Nule, i cestini intrecciati a mano di Castelsardo, i gioielli in filigrana e quelli in corallo rosso di Alghero, le maschere in legno di Mamoiada, patria dei Mamuthones e Issohadores, le ceramiche di Assemini, la lavorazione del cuoio e del pellame in particolare nelle provincie di Sassari, Cagliari, Oristano e Dorgali e l’abbigliamento in sughero a Tempio Pausania.

Scopri tutti gli artigiani