Homo Faber. Intelligenza Artigianale

La realtà ha più volte superato l’immaginazione di scrittori, filosofi, poeti e sceneggiatori. Quelli che un tempo sembravano voli pindarici degni del più stravagante film di fantascienza – robot, stampanti 3D che riproducono se stesse, organi artificiali, ma anche, più semplicemente, cellulari così evoluti da poter sostituire un computer – oggi fanno talmente parte della nostra vita che quasi risulta difficile pensare un mondo senza. Questo incredibile progresso, sempre più rapido e onnipervasivo, ha permesso conquiste eccezionali in moltissimi campi, migliorando svariati aspetti della nostra quotidianità; allo stesso tempo, però, è proprio a causa di questo ‘progresso’ che a volte si perde quell’inestimabile fattore umano che nessuna macchina è capace di riprodurre.

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Universi per eccellenza per dimostrare questa verità sono l’arte e l’artigianato. Qui il segno dell’uomo e la sua genialità sono ben visibili sia nella progettazione sia nella realizzazione. È la creatività che si esprime ai massimi livelli. Tema di Homo Faber: Crafting a more human future, il primo grande evento culturale dedicato ai mestieri d’arte d’Europa che si è tenuto dal 14 al 30 settembre nei maestosi spazi della Fondazione Giorgio Cini, sull’isola di San Giorgio Maggiore, una delle più iconiche della laguna di Venezia. Organizzata dalla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship in collaborazione con la Fondation Bettencourt Schueller, il Triennale Design Museum e la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, questa spettacolare e inedita celebrazione dell’alto artigianato permetterà ai visitatori di ammirare dal vivo l’abilità dei più grandi maestri d’Europa e le loro creazioni. Le biblioteche, i chiostri e le gallerie della Fondazione: 4.000 metri quadri di pura creatività, dal gioiello alle biciclette su misura. Le tecniche più antiche, ma anche quelle più moderne, dove mai l’impronta umana viene meno. Un progetto che si avvale di personalità di spicco del mondo del design e dell’architettura come Michele De Lucchi, India Mahdavi e Stefano Boeri.

homo faber Philippe Tabet and Sergio Boldrin of Bottega © Laila Pozzo per Doppia Firma - MFCC, FCMA, Living copy

“L’espressione Homo Faber, originariamente coniata nel Rinascimento, coglie ed esalta l’incommensurabile creatività dell’uomo – afferma Johann Rupert, co-fondatore della Michelangelo Foundation -. L’esposizione fornirà una panoramica sul meglio dei mestieri d’arte europei, e al tempo stesso porrà l’accento su un aspetto meno evidente: quello che gli esseri umani sanno fare meglio delle macchine.”

La concomitanza con la Biennale dell’Architettura certo calza alla perfezione, ma “Per questa manifestazione abbiamo scelto Venezia, baluardo di cultura, di arte e di eccellenze artigiane, nonché luogo di impareggiabile bellezza – spiega Franco Cologni, altro co-fondatore della Michelangelo Foundation -, perché Venezia continua a essere, oggi come in tutto il corso della sua storia, un centro nevralgico di scambi e connessioni.” Particolarmente attesa la mostra Creativity and Craftsmanship, allestita nel Cenacolo Palladiano, dove saranno esposte opere create appositamente per l’evento da coppie di artisti e progettisti selezionati da Michele De Lucchi e chiamati a interpretare le competenze tradizionali attraverso forme contemporanee. Ma questa è solo una parte di un’importante rassegna volta a promuovere e tutelare un patrimonio che non è quantificabile, tanto è prezioso, e che soprattutto, come dice esplicitamente il sottotitolo, vuole “creare un futuro più umano”.