Legname da costruzione o legna da ardere sono stati a lungo indispensabili per la vita quotidiana. Oggi, nonostante le svariate alternative che abbiamo a disposizione, il legno continua ad essere un materiale “prezioso e nobile”, molto amato per il calore e l’atmosfera che riesce a creare.
La sua lavorazione e le tecnologie per ottenere oggetti in legno hanno subìto rapidi cambiamenti negli ultimi cento anni, con l’introduzione di nuovi macchinari. Tuttavia rimane sempre insostituibile il lavoro manuale dell’artigiano, la sua esperienza, la sua capacità di vedere realizzato l’oggetto ancor prima di costruirlo. In Italia abbiamo la fortuna di conoscere artigiani ed ebanisti di grande competenza.
Una riprova sono le regioni del nord. Si pensi alla tradizione della Val d’Aosta, dove i mobili ma anche i sabot in legno sono ancora un forte rimando alla tradizione regionale e dove la scultura lignea è tuttora un mestiere praticato con passione e competenza. Così come in Trentino, in Veneto e in Lombardia, dove si trovano il laboratorio fondato dall’artigiano che è stato chiamato “il poeta del legno”, Pierluigi Ghianda e i maestri del mobile.
Un’antica tradizione legata al legno è quella del mobile e delle botti di Modena, ma anche quella delle sedie di Chiavari, in Liguria, un’arte che ormai ha più di due secoli di vita.
Anche la tarsìa, ovvero l’arte di commettere il legno, è tipica in Toscana, con la sua diffusione già in epoca rinascimentale di arredi di sagrestia, cori di monasteri, cassoni per il corredo e successivamente nel XVIII secolo per i temi astratti e floreali quando prenderanno il nome di marqueterie e proseguiranno in epoca più recente con illustri designer e importanti ebanisti e restauratori.
Sempre in Toscana, vi erano alcuni casi di sapienti maestri d’ascia, nelle zone portuali, la cui attività per scarsità di commesse, ha poi virato nel distretto di carradori del carnevale nella zona di Viareggio. Anche al sud troviamo esperti Maestri d’ascia così come gli artigiani dei presepi napoletani, o i falegnami della zona di Matera.